Marcello Morandini nasce a Mantova 1940, si occupa di graphic design dal 1962, collaborando con Umberto Eco per Bompiani; in seguito si dedica esclusivamente al design e alla ricerca artistica.
Nel 1965 è alla Biennale di San Paolo presentato da Dorfles, nel 1968 alla Biennale di Venezia che gli dedica una sala personale. Gli impegni e i riconoscimenti internazionali lo portano lontano dall'Italia a progettare edifici, sculture e importanti collezioni.
Le sue ricerche sono volte alla rappresentazione visiva del movimento quale soggetto autonomo e non legato a temi figurativi, secondo l'idea futurista. Lo studio dei diversi tipi di movimento nello spazio (torsione, tensione, espansione, sovrapposizione) dà vita a opere grafiche e plastiche, bi- o tridimensionali, sempre in bianco o bianco e nero.
Dalla grafica alla scultura, dall'architettura al design, Morandini è coerente e riconoscibile, rigoroso e creativo, conferendo anche alle funzioni della quotidianità una dimensione estetica e artistica. Il tributo di Giudecca 795 inizia con la scacchiera - ultimo pezzo disponibile di una produzione limitata in porcellana - e continua con sculture e multipli in plexiglass.