"Maria Lai nasce ad Ulassai nel 1919. Considerata una delle figure più significative dell’arte contemporanea, ha compiuto gli studi a Roma e Venezia, rivelandosi fondamentali per la sua formazione gli incontri con M. Mazzacurati e A. Martini, che insieme ad A. Viani l'ha aperta allo sperimentalismo e sotto la cui guida dal 1943 al 1945 ha frequentato il corso di scultura dell’Accademia di belle arti. Il linguaggio artistico di Maria Lai, che rivela un’accanita ricerca interiore e singolari intuizioni, reca un vincolo strettissimo con la tradizione sarda, e manipola con soluzioni profondamente innovative tecniche e materiali del quotidiano (ceramiche, ricami, lavori di cucito e a telaio, le forme semplici e massicce dei pani), tratti soprattutto dal semplice strumentario delle attività femminili.
Improntato alla valorizzazione delle radici sarde anche il felice periodo romano della collaborazione con il conterraneo G. Dessì, dal quale attraverso il recupero di fiabe e racconti della tradizione orale sono scaturite nuove tracce tematiche che hanno dato vita ai cicli dei Telai, delle Geografie e dei Libri cuciti, forse tra le sue opere più drammatiche, con pagine di tessuto perforate da fili che formano una trama densa e inestricabile e con gli spessi aghi di acciaio lasciati a vista sul lavoro. Dagli anni Ottanta la ricerca di L. si è indirizzata verso gli interventi sul paesaggio, in suggestive performance quali la singolare Legarsi alla montagna (1981), in cui su stimolo di una leggenda locale un nastro azzurro di oltre dieci chilometri ha avvolto case e monti del paese natale in un nodo fluido e aggregante.
Presente in importanti esposizioni nazionali e internazionali, oltreché alla Biennale di Venezia, a Ulassai gran parte dei suoi lavori è esposta presso il museo di arte contemporanea Stazione dell'arte, creato nel 2006 grazie alla cospicua donazione delle sue opere e a lei intitolato. Nel 2014 la prima retrospettiva completa della sua opera, intitolata Ricucire il mondo, è stata allestita nelle sedi del Palazzo della Città di Cagliari, del museo Man di Nuoro e della Stazione dell'arte di Ulassai; opere di Maria Lai sono state inoltre più recentemente esposte a Documenta 14 di Kassel nel 2017.Maria Lai nasce ad Ulassai nel 1919. Considerata una delle figure più significative dell’arte contemporanea, ha compiuto gli studi a Roma e Venezia, rivelandosi fondamentali per la sua formazione gli incontri con M. Mazzacurati e A. Martini, che insieme ad A. Viani l'ha aperta allo sperimentalismo e sotto la cui guida dal 1943 al 1945 ha frequentato il corso di scultura dell’Accademia di belle arti. Il linguaggio artistico di Maria Lai, che rivela un’accanita ricerca interiore e singolari intuizioni, reca un vincolo strettissimo con la tradizione sarda, e manipola con soluzioni profondamente innovative tecniche e materiali del quotidiano (ceramiche, ricami, lavori di cucito e a telaio, le forme semplici e massicce dei pani), tratti soprattutto dal semplice strumentario delle attività femminili.
Improntato alla valorizzazione delle radici sarde anche il felice periodo romano della collaborazione con il conterraneo G. Dessì, dal quale attraverso il recupero di fiabe e racconti della tradizione orale sono scaturite nuove tracce tematiche che hanno dato vita ai cicli dei Telai, delle Geografie e dei Libri cuciti, forse tra le sue opere più drammatiche, con pagine di tessuto perforate da fili che formano una trama densa e inestricabile e con gli spessi aghi di acciaio lasciati a vista sul lavoro. Dagli anni Ottanta la ricerca di L. si è indirizzata verso gli interventi sul paesaggio, in suggestive performance quali la singolare Legarsi alla montagna (1981), in cui su stimolo di una leggenda locale un nastro azzurro di oltre dieci chilometri ha avvolto case e monti del paese natale in un nodo fluido e aggregante. Presente in importanti esposizioni nazionali e internazionali, oltreché alla Biennale di Venezia, a Ulassai gran parte dei suoi lavori è esposta presso il museo di arte contemporanea Stazione dell'arte, creato nel 2006 grazie alla cospicua donazione delle sue opere e a lei intitolato. Nel 2014 la prima retrospettiva completa della sua opera, intitolata Ricucire il mondo, è stata allestita nelle sedi del Palazzo della Città di Cagliari, del museo Man di Nuoro e della Stazione dell'arte di Ulassai; opere di Maria Lai sono state inoltre più recentemente esposte a Documenta 14 di Kassel nel 2017."