FRANCO MAZZUCCHELLI (1939)

ENNIO MORLOTTI (1910-1992)
10 Gennaio 2019
ALBERTO BIASI (1937)
10 Gennaio 2019
FRANCO MAZZUCCHELLI-1

Nato a Milano il 24 Gennaio 1939, si diploma nel 1963 in pittura e nel 1966 in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegna Tecniche della scultura. Vive e lavora a Milano.

A partire dagli anni sessanta (1964-1970) lavora sulla sperimentazione dei materiali sintetici, svolgendo una ricerca approfondita che lo porta alla realizzazione di opere gonfiabili a grande scala.
Con il termine "Abbandoni", si identificano le opere installate in luoghi aperti create e abbandonate al fine di istaurare un nuovo rapporto con il paesaggio. Il ruolo sociale dell’opera si concretizza nella partecipazione attiva della gente: il pubblico non vede/ammira passivamente l’opera, sente l’esigenza di toccarla.


Con la sigla A To A (1970-1973), Art To Abandon /a toi, impressa nei suoi gonfiabili, Mazzucchelli continua il tema dell’ “abbandono” in spazi urbani, una contaminazione tra opera d’arte e città, scrupolosamente documentata con foto e video.
L’esperienza dei gonfiabili prosegue con la "Sostituzione" del 1973. La natura artificiale dell’opera in film di polietilene, materializzata in gigantesche bolle, trasformano il regolare accesso alla Triennale di Milano, generando una nuova fruibilità.

Seguono le "Riappropriazioni", enormi canali di plastica trasparente ubicate in spazi aperti e gallerie private che dal 1975 al 1977, hanno allo scopo di offrire al pubblico una percezione dei luoghi diversa da quella consueta, inedita, dove la trasparenza del materiale gioca un ruolo importante nella lettura dello spazio che diventa etereo.

Dagli anni ottanta Mazzucchelli si occupa di una serie di Interventi a Milano, Monza e Brescia volti a sovrapporre l’opera (grandi membrane in pvc) a quella di alcuni monumenti del passato per dare un nuovo significato all’esistente e per produrre, nella stessa logica delle precedenti performances, fenomeni di interferenze cognitive.

In tutto questo intervallo di tempo, oltre alle installazione temporanee (azioni), Mazzucchelli si dedica sia alle molteplici mostre ed esposizioni prestigiose come La Biennale di Venezia del 1976, varie edizioni della Triennale di Milano, la Quadriennale di Roma e realizzazioni scenografiche sia alla conduzione della Cattedra di Tecniche della Scultura e di coordinatore del Dipartimeno di Comunicazione Visiva Multimediale all’Accademia di Brera.

Per la prima volta con “Bieca decorazione” Mazzucchelli si confronta con le gallerie, con un pubblico diverso da quello della strada. Un’esperienza che lo porta ad una produzione artistica più intima, dove geometria e colore formano uno stretto connubio, esaltando il fascino della materia plastica.
Questa esperienza matura recentemente nel 2015 con la le opere denominate REC, dove frammenti di vecchie istallazioni, riportanti il segno dell’uso, vengono incapsulate in bolle di trasparente pvc, rievocando la memoria in una nuova composizione.

A questa produzione si aggiunge quella degli A on A (art on Art ) dove, a differenza dei REC, i frammenti recano segni e disegni eseguiti dal pubblico, impronte indelebili della partecipazione agli eventi artistici.
La sua ricerca prosegue nella logica della sperimentazione, alla scoperta di nuove percezioni della realtà, facendo affidamento alla complicità dei suoi inseparabili materiali: plastica e aria.

Nel 1988 una sua antologica al Museo Civico agli Eremitani di Padova ha raggiunto un'affluenza di 42.000 visitatori.
Importante l'ultima evoluzione del suo lavoro: nel passaggio del 2000 Biasi elabora una sintesi delle ricerche precedenti e crea gli "assemblaggi", soprattutto dittici e trittici prevalentemente monocromatici, d'impressionante effetto plastico e coloristico.

Grande successo ha riscosso nel 2006 l'esposizione di trenta sue opere storiche nelle Sale dell'Hermitage di San Pietroburgo.
Oltre a dodici esposizioni con il gruppo N, Alberto Biasi ha allestito più di sessanta esposizioni personali e partecipato a oltre trecentocinquanta collettive, fra cui Ia XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la XI Biennale di San Paolo, la X e la XI Quadriennale di Roma e te più note Biennali della grafica, ottenendo numerosi e prestigiosi riconoscimenti.

Alcune sue opere si trovano al Modern Art Museum di New York, alta Galleria Nazionale di Roma e nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Ljubljana, Middletown, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Ulmer Museum, Ulm, Venezia, Wroclaw, Zagabria ed in numerose collezioni italiane e straniere.


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